17.02.2020
La mancanza dei voucher mette in difficoltà le associazioni
Federazione per il Sociale e la SanitàLe organizzazioni non profit chiedono la reintroduzione di voucher anche nel sociale. Vogliono rendere più facile retribuire il lavoro occasionale, e poterlo fare in modo flessibile e non burocratico. Attualmente la mole di lavoro necessaria è enorme e i costi aggiuntivi sostenuti dall'abolizione dei voucher salariali due anni fa non sono sostenibili per le associazioni. Se i costi non saranno coperti da contributi provinciali, a lungo termine non sarà più possibile offrire importanti servizi di sollievo alle famiglie.
La Federazione si è rivolta alla Provincia e ai Parlamentari altoatesini a Roma per ottenere una migliore regolamentazione nel più breve tempo possibile. Ciò che è successo per altri settori come il turismo e l'agricoltura dovrebbe valere anche per il sociale.
La possibilità di un compenso per il lavoro occasionale è estremamente importante, perché nel settore non profit molto viene fatto con l'aiuto dei volontari, ma non tutto: per esempio importanti servizi di assistenza, di aiuto e durante i periodi di vacanza non possono essere coperti esclusivamente da volontari non retribuiti. Esempi concreti vengono dall'assistenza domenicale o nei fine settimana per le persone con disabilità o il loro accompagnamento durante soggiorni: queste attività sono importanti perché di sollievo nella vita quotidiana dei genitori e delle famiglie, che altrimenti sarebbero costretti a fornire assistenza 24 ore su 24. Ma si tratta anche dell'assistenza dei bambini e dei giovani durante le attività estive.
Le organizzazioni non profit del settore sociale, sanitario e giovanile si esprimono quindi all'unisono a favore della semplificazione dei pagamenti per il lavoro occasionale di breve termine.
I voucher erano molto pratici da usare per pagare gli accompagnatori occasionali in modo semplice e non burocratico. Il nuovo regolamento introdotto dal governo Gentiloni nel 2017 ha portato a notevoli spese burocratiche e finanziarie aggiuntive. Per un'associazione come la Lebenshilfe sono più di 100.000 euro all'anno di costi aggiuntivi che devono essere coperti, per AEB – Associazione Genitori di persone in situazione di handicap - e per AfB – Associazione per Handicappati - si tratta di pagare circa 40 persone per una o due settimane di attività, e i costi aggiuntivi ammontano a circa 25.000 euro all'anno, un bel po' di soldi! Denaro che deve essere coperto con risorse proprie, donazioni o contributi provinciali.
La Federazione per il Sociale e la Sanità chiede quindi la reintroduzione del sistema dei voucher per le associazioni, al fine di una gestione più agevole per le attività coordinate della durata di una o poche settimane, fatto che sarebbe possibile per esempio attraverso i voucher.
Indietro